TOILETPAPER
è una rivista di sole immagini fondata nel 2010 da Maurizio Cattelan e Pierpaolo Ferrari. Esplorando le molteplici possibilità di vivere oltre le pagine, le foto pubblicate sono state applicate a diversi prodotti e utilizzate in svariati mezzi di comunicazione.
TOILETPAPER ha collaborato con prestigiose riviste ed istituzioni: dalla gigantesca billboard dell’High Line di New York, alle luminose finestre parigine del Palais de Tokyo; da un’edizione speciale del quotidiano Liberation, alla “Carte Blanche” di Le Monde, alla fashion story nel numero di primavera del New York Magazine, fino alle colorate campagne con Kenzo.
Humor nero intinto in colori pastello: dall’incontro tra Seletti, azienda italiana di design, e Toiletpaper, il magazine di sole immagini di Maurizio Cattelan e Pierpaolo Ferrari e Seletti, azienda italiana di design., nasce un’inconsueta e singolare collezione per la tavola: piatti, tazze, tovaglie, ciotole, bicchieri, teglia da forno, vassoi, teiera, asciughini e oggetti come le saponette, gli adesivi, specchi e l’ombrello.
Una selezione di immagini tratte dalla rivista diventano il motivo decorativo della collezione di design Toiletpaper-Seletti: Lo sturalavandino, un cavallo rampante, le dita mozzate (già in mostra sul billboard della High Line a Manhattan), un’interpretazione pulp del celebre “I love you” , una rana nel panino, il simbolo Yin & Yang a forma di mela e l’occhio con il piegaciglia decorano l’intera collezione.
Un pesce ripieno di pietre preziose e una tavola imbandita popolata di ospiti “inattesi” giganteggiano sulle tovaglie. Latta, cerata e melammina sono i materiali della collezione Toiletpaper-Seletti, perfettamente in linea con lo spirito pop del magazine: economico e diffuso, mai settoriale.
“Seletti wears Toiletpaper è, in assoluto, la gamma di oggetti per la casa più “à la page” proposta sul mercato in questo momento” commenta Stefano Seletti, volto e mente dell’omonimo brand di design. “Il suo carattere esclusivo – aggiunge - non è rappresentato dall’inaccessibilità economica ma dall’audacia intellettuale di chi sceglie di acquistarla”.
L’idea inedita di creare una linea che combinasse materiali democratici e familiari come la latta e la plastica ad immagini decisamente inaspettate, ha decretato l’indiscusso successo di Seletti wears Toiletpaper. Lo stile, una sorta di etichetta data dall’umorismo sui generis e dall’inesauribile voglia di sperimentare, si è rivelata vincente perché applicabile a una vasta gamma di oggetti, richieste e vendute in tutto il mondo, dal museo Moma di New York al Palais de Tokyo a Parigi e al The Corner a Londra. La febbre Seletti wears Toiletpaper dilaga, ed è solo l’inizio.
Dalla celebre collezione “Estetico Quotidiano” nata dieci anni fa, fino a “Hybrid”, con immagini della tradizione cinese e inglese della porcellana fuse un unico oggetto, Seletti ha continuato a sorprendere e stupire ogni volta. “Sono fan di Toiletpaper fin dal primo numero e da subito ho desiderato utilizzare quelle splendide immagini per i nostri prodotti” – afferma Stefano Seletti, titolare ed art director. “Continuavo a pensare a come portare quelle fotografie nelle case dei nostri clienti. È bastato un incontro con Maurizio e Pierpaolo perché entrassimo in sintonia e condividessimo l’idea di mettere insieme materiali democratici e familiari come la latta e la plastica ad immagini decisamente inaspettate”.
“Fin dall’inizio ci piaceva l’idea che Toiletpaper fosse un’etichetta applicabile a una vasta gamma di oggetti: riviste, libri, piatti, tazze e tovaglie. Pierpaolo ed io siamo come degli scienziati sadici: tutto intorno a noi può essere infettato dal virus TP, effettuiamo continuamente test su diversi campioni e studiamo i risultati, per far diventare Toiletpaper uno stile non solo fotografico”, afferma Maurizio Cattelan. “Come le immagini di Toiletpaper, la collezione realizzata con Seletti ha un fascino vintage, tazze e piatti di latta sembrano usciti dalla credenza di una cucina degli anni Cinquanta, le tovaglie in cerata dai cassetti di un’osteria di borgata”.
“Spesso ci divertiamo a prendere le foto che realizziamo e a farle diventare oggetti, vestiti, accessori”– dichiara Pierpaolo Ferrari. “Le immagini di Toiletpaper possono diventare un costume da bagno come una macchina di Formula 1. L’importante è che non si snaturi lo spirito della rivista, ironica e inquietante al tempo stesso. Oggi, grazie a Seletti, alcune immagini sono riuscite a diventare veri e propri oggetti, speriamo di successo”.